From the Cadastre to the charcoal kilns: an interdisciplinary study for the history of the Montieri’s territory 

Today, Valentina Pescini presents at the conference Catasti Storici 2022 in Pisa, Italy, which takes place on 9 & 10th June 2022.

From the Cadastre to the charcoal kilns: an interdisciplinary study for the history of the Montieri’s territory (GR-Italy) between the 18th and 19th centuries.

Pescini Valentina – Catalan Institute of Classical Archaeology (ICAC). Tarragona, Catalunya
Gabellieri Nicola – Università degli Studi di Trento, Italia

In the historical geography research the Tuscan General Cadastre (“Leopoldino”) (1832-34) is one of the main investigation tool for the rural history of the Tuscany, also in application studies dealing with territory management (inter alia, Biagioli , 1975; Santoro, Agnoletti, 2010; Guarducci, Rombai, 2016).

More rarely, the information contained in this document have been linked with other series of sources, in particular those obtained with Environmental Archaeology.

In this contribution we will examine what was drawn up by the operators of the “Leopoldino” for the territory of Montieri (Grosseto) and in particular for some plots of land located along the slopes of the “Poggio”. It will thus be possible to know, on the one hand, the situation relating to land uses at the beginning of the 19th century, and on the other, to obtain information about the vegetation present at the time of drawing up the land register. This information will then be compared with what emerged from the cross-checking with other historical sources collected for this area. 

In particular, through an interdisciplinary and diachronic investigation, the cadastral information will be compared with other data obtained from pre-cadastral (18th century) and textual documents (e.g. statutes, judicial documents etc …) and from environmental archaeology research (charcoal study, archaeological stratigraphy, vegetation cover). The goal is to outline the history of land uses between the 18th and 19th centuries by identifying continuity and discontinuity. In the light of these results, the criteria for the classification of uses, terminologies and descriptive categories used by cadastre operators will be discussed. The cadastral document will thus be “deciphered” by identifying the purposes and methods of production of this source for the Montieri area.

The re-reading of these documents in the light of the information produced through other documentary and land sources allows us to recontextualize the definitions used in the “Leopoldino”, highlighting how these are sometimes partial, often an attempt to classify a much more complex situation that reflected multiple management systems of environmental resources and forms of common use.

This contribution therefore highlights the potential of an interdisciplinary approach for the characterization of land uses and, more generally, for the history of the territory.  


Original abstract

Dal Catasto alle carbonaie: uno studio interdisciplinare per la storia del territorio di Montieri (GR-Italia) tra 18 e 19 secolo.

Pescini Valentina – Istituto Catalano di Archeologia Classica (ICAC), Tarragona, Catalonia
Gabellieri Nicola – Università degli Studi di Trento, Italia

Il Catasto Generale Toscano (“Leopoldino”) (1832-34) ha rappresentato nelle ricerche geografico-storiche uno dei principali strumenti di indagine per la storia rurale del territorio toscano, anche per studi a vocazione applicativa nella gestione del territorio (inter alia, Biagioli, 1975; Santoro, Agnoletti, 2010; Guarducci, Rombai, 2016).

Più raramente sono stati effettuati studi che hanno posto in dialogo le informazioni contenute in questo documento con altre serie di fonti, in particolare di terreno. 

In questo contributo esamineremo quanto redatto dagli operatori del “Leopoldino” per il territorio di Montieri (Grosseto) ed in particolare per alcuni appezzamenti di terreno localizzati lungo le pendici del “Poggio”.  Sarà possibile così conoscere, da una parte, la situazione relativa agli usi del suolo agli inizi del XIX secolo, dall’altra, ottenere informazioni circa la vegetazione presente al momento della redazione del catasto. 

Queste informazioni verranno poi confrontate con quanto emerso dall’incrocio con altre fonti storiche raccolte per quest’area. 

In particolare, attraverso un’indagine interdisciplinare e diacronica, le informazioni catastali saranno confrontate con quelle desunte da altre fonti cartografiche peritali pre-catastali (XVIII sec.), testuali (e.g. statuti, atti giudiziari etc…) e archeologico-ambientali (carbone di legna, stratigrafie archeologiche, copertura vegetale). L’obiettivo è quello di delineare la storia degli usi del suolo tra XVIII e XIX secolo individuandone continuità e discontinuità. Alla luce di questi risultati saranno discussi i criteri di classificazione degli usi, le terminologie e le categorie descrittive impiegate dagli operatori del catasto. Il documento catastale sarà così “decifrato” individuando le finalità e le modalità di produzione di questa fonte per l’area di Montieri. 

La rilettura di questi documenti alla luce delle informazioni prodotte attraverso altre fonti sia documentarie sia di terreno permette di ricontestualizzare le definizioni usate nel “Leopoldino” evidenziando come queste siano talvolta parziali, spesso un tentativo di classificare una situazione ben più complessa e che rifletteva dei sistemi di gestione multipla delle risorse ambientali e delle forme di utilizzo comune.  

Questo contributo evidenzia quindi le potenzialità di un approccio interdisciplinare per la caratterizzazione degli usi del suolo e, più in generale, per la storia del territorio. 

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